Sono ufficialmente ripresi i lavori di sistemazione idraulica della golena del fiume Adige, ossia dell’area compresa tra la riva e l’argine del corso d’acqua. L’intervento era stato sospeso durante la stagione estiva e autunnale a causa dei livelli particolarmente elevati del fiume ed è ripreso lo scorso 2 dicembre. Lo comunica il Servizio Bacini montani della Provincia autonoma di Trento. L’opera si inserisce in un contesto di tre interventi cofinanziati dal Pnrr, per un valore complessivo di 7.250.000 euro.
Il 1 agosto 2023 è stato istituito il Settore Demanio Idrico del Servizio Bacini Montani che si occupa della gestione del demanio idrico di tutto il territorio provinciale, circa il 3% della superficie della Provincia autonoma di Trento. Il Settore Demanio Idrico, tra le molteplici attività, prevalentemente si occupa di rilasciare concessioni per l’occupazione e l’utilizzo di beni del demanio idrico e per le opere, le attività e gli interventi che possono interferire con gli stessi beni, agli effetti idraulici e patrimoniali, autorizzazioni per l’esecuzione di lavori in fascia di rispetto idraulica, agli effetti idraulici, pareri, partecipa a Conferenze di Servizi, riscuote i canoni di concessione per l’utilizzo del demanio idrico e cura i solleciti dei canoni insoluti, ai sensi del Capo I della L.P. 18/’76 e s.m. e del relativo Regolamento di attuazione (approvato con decreto del Presidente della Provincia n. 22 del 20 settembre 2013).
Ieri secondo workshop partecipativo del progetto europeo X-Risk-CC
Lo Stadio del Salto di Predazzo ha ospitato ieri il secondo workshop partecipativo del progetto europeo X-Risk-CC: un’occasione di confronto per le varie anime del sistema di Protezione civile trentina sulle strategie da attuare per migliorare la gestione delle emergenze relative agli eventi meteorologici estremi. Il primo workshop, tenutosi sempre a Predazzo un’anno fa, aveva evidenziato punti di forza e di possibile miglioramento emersi dalla gestione dell’emergenza legata alla tempesta Vaia dell’ottobre 2018.
Il Servizio Bacini montani sta concludendo i lavori di sistemazione idraulico forestale sul rio Merdar. L’obiettivo dei lavori è la realizzazione di una briglia filtrante con lo scopo di mitigare la pericolosità alluvionale torrentizia dell’abitato di Canale, in particolare a valle della brusca curva (circa 120°) che contraddistingue il corso d’acqua.
Gli argini del fiume Adige sono interessati da un programma di manutenzione che prevede una serie di interventi al fine di gestire in modo razionale la vegetazione che vi cresce. In questo periodo il Servizio Bacini montani sta portando a termine le operazioni di sfalcio dei rilevati arginali, delle golene non in concessione a privati e delle pertinenze del fiume per l’anno 2024.
Il Servizio Bacini montani ha da poco concluso i lavori di sistemazione della confluenza tra la Sarca ed il torrente Bedù di Pelugo, presso il Parco delle Masere a Pelugo.
L’intervento si pone l’obiettivo di contemperare numerosi aspetti, in primis di carattere idraulico – la principale funzione del Servizio – ma più in generale di interesse pubblico.
Approvato il Piano degli interventi del Servizio Bacini montani. Zanotelli: “Opere fondamentali per la sicurezza"
Prevenire e attenuare le conseguenze delle alluvioni. Un obiettivo importante - perché tocca direttamente la sicurezza delle comunità locali - al quale guarda lo stanziamento di 31 milioni 82mila euro, secondo quanto previsto dal Piano degli interventi del Servizio Bacini montani per la XVII legislatura. Il documento è stato approvato dalla Giunta provinciale, su proposta dell’assessore all’ambiente, difesa idrogeologica e enti locali Giulia Zanotelli e definisce gli interventi programmati fino al 2028 per la manutenzione diffusa di alvei e versanti, oltre che per la realizzazione di nuove opere di sistemazione idraulica e forestale. “L'allerta meteo di questi giorni e gli eventi alluvionali che hanno colpito la nostra provincia in primavera ed estate – in particolare a Vigolo Vattaro e nella zona produttiva di Mattarello – rendono evidente ancora una volta quanto sia importante continuare a lavorare per la prevenzione delle alluvioni” osserva l’assessore Zanotelli, nell’evidenziare come con ben 18mila briglie e 900 chilometri di argini, il Trentino abbia messo in campo un imponente sistema di difesa, potenziato dal Servizio Bacini montani grazie al nuovo aggiornamento del Piano degli interventi. “Queste opere riducono significativamente i danni, ma non possono eliminare completamente i rischi - continua l’assessore -. È quindi fondamentale che ogni cittadino sviluppi una maggiore consapevolezza: in caso di alluvione, ogni piccolo gesto di prudenza può fare la differenza. Un appello che mi sento di lanciare specialmente in questa Settimana della Protezione civile”.
Il Piano è stato illustrato oggi dall'assessore insieme al dirigente del Dipartimento protezione civile, foreste e fauna Stefano Fait e al dirigente del Servizio Bacini Montani Lorenzo Malpaga.
Tutto il programma, tra dimostrazioni con elicotteri e visori per la realtà virtuale. Dopo l’inaugurazione, la consegna dei riconoscimenti “per atti di coraggio”
Il parco Fratelli Michelin nel quartiere delle Albere a Trento si appresta ad accogliere la Cittadella della Protezione civile - sabato 12 e domenica 13 ottobre dalle 9 alle 18 - tra stand, incontri ed esercitazioni con elicotteri e visori per la realtà virtuale. La cittadinanza avrà l’opportunità di scoprire i segreti delle strutture operative che, nel momento del bisogno, intervengono generosamente in aiuto. Stamani è iniziato l’allestimento dell’area che sarà inaugurata domani mattina (sabato 12 ottobre) alle 9. Secondo quanto stabilito con un’apposita delibera della Giunta provinciale, su proposta del presidente Maurizio Fugatti, il sabato della Settimana della Protezione civile istituita a livello nazionale, è la “Giornata della Protezione civile del Trentino”. Una giornata importante anche perché è previsto il conferimento dei riconoscimenti per meriti conseguiti e per alti atti di coraggio nell’ambito della protezione civile provinciale e del servizio antincendi. Il riconoscimento potrà essere conferito a un’istituzione o ente, oppure a un singolo o alla memoria.
Gli impianti “limno” non servono più: l’operazione di Servizio Bacini montani e Nucleo sommozzatori
Il lago di Caldonazzo si prepara a chiudere un capitolo significativo della sua storia, con il recupero di quattro impianti “limno” che, dal 2021, giacciono sul fondale a una profondità compresa tra i 20 e i 30 metri. Queste strutture, fondamentali per il processo di ossigenazione del lago, hanno contribuito a trasformare un ecosistema compromesso dalla presenza di materiale organico in un corpo d'acqua riconosciuto con la “Bandiera blu”. L’operazione di recupero è coordinata dal Servizio Bacini montani con il Nucleo sommozzatori del Corpo permanente dei Vigili del fuoco di Trento, al lavoro dall’inizio di questa settimana. Le operazioni - importanti anche per la loro funzione addestrativa - si concluderanno la settimana prossima, con il recupero delle tubazioni da terra. La rimozione di questi impianti non è un compito facile, considerando la scarsa visibilità e la presenza di un consistente strato di fango sul fondale.