Il catasto delle opere idrauliche è stato creato nel 1978 al fine di catalogare e rendere disponibili agli utenti i dati relativi ai tronchi dei corsi d’acqua e alle opere in essi presenti. In quella prima fase erano state rilevate solo le briglie dei rivi principali.
Catasto delle opere idrauliche
Nel 1986 il rilievo dei corsi d’acqua è stato esteso anche ai rivi secondari e sono stati inoltre rilevati dati relativi al profilo (distanza inclinata e pendenza) e quelli relativi alle altre opere di sistemazione idraulica e forestale quali cunettoni, opere spondali, piazze di deposito. Per ogni opera sono stati rilevati dati relativi all'ubicazione, alle caratteristiche geometriche, all'anno di costruzione, allo stato di conservazione, ecc.
Nel 2003 si è cercato di localizzare attraverso carta tecnica ed ortofoto le opere in modo da avere integrati dati geografici ed alfanumerici. E’ stata realizzata così una procedura per rappresentare i dati sul Web. Negli anni scorsi, al termine dei lavori si è provveduto ad un rilievo sul terreno, i cui dati sono in fase di inserimento.
Attraverso quarant'anni di lavoro si è giunti alla catalogazione e alla localizzazione del patrimonio sistematorio trentino raccolto nel Sistema Informativo dei Bacini Montani (SiBAM) che costituisce oggi l'evoluzione del 'catasto opere' consentendo di tracciare in maniera più compiuta il monitoraggio, la gestione e la manutenzione del territorio e del patrimonio sistematorio.