12/07/2025 - Fenomeni alluvionali ci sono sempre stati. Ma l’innalzamento delle temperature medie di questi anni sta rendendo sempre più incerto e difficile leggerne i segnali e valutare i rischi. Ed ecco il senso di un incontro rivolto al mondo della Protezione civile trentina promosso dai Bacini montani. Lorenzo Malpaga ne è il dirigente: "I temporali sono più frequenti e più violenti e questa violenza la riscontriamo anche in casi recenti qui in Trentino".
Eventi meteo estremi e alluvioni: la parola d'ordine è "mitigazione"
A Marco di Rovereto una giornata di formazione per il mondo della Protezione civile trentina promossa dal Servizio bacini montani. "Precipitazioni sempre più estreme implicano farsi trovare preparati", dicono i responsabili
Un lavoro che nasce da lontano quello dei Bacini montani, dal periodo austroungarico. Da allora, giorno per giorno, una cura necessaria e quotidiana del territorio: "Siamo in 240 ai bacini montani di cui 160 operai edili. Sono loro il braccio operativo. Giorno dopo giorno eseguono i lavori lungo i corsi d'acqua della provincia".
Sotto il grande tendone del centro della Protezione civile dei Lavini di Marco la parola d’ordine è mitigazione. Perché non è possibile evitare questi eventi estremi, ma è possibile, con le giuste azioni, limitarne i catastrofici effetti.
Ruggero Valentinotti, direttore del Settore Adige, studi e pianificazione, specifica che negli anni le strategie d'azione sono mutate: “Inizialmente ci si è concentrati principalmente su grandi opere idrauliche, poi vi è stata la consapevolezza che occorreva lavorare sulla pianificazione del territorio - e non andare quindi a costruire dove i rischi erano più alti - infine ora si sta lavorando anche sull'aumentare la consapevolezza di tutti. E' infatti importante sapere cosa fare durante questi fenomeni e soprattutto cosa non fare, come il non andare, durante eventi meteorologici estremi, lungo fiumi e torrenti, potrebbe essere molto pericoloso”.