Approvato il Piano degli interventi di sistemazione idraulico-forestale 2019-2023
60 milioni di euro per la manutenzione dei corsi d'acqua dopo la tempesta Vaia

29/03/2019 - La tempesta Vaia dello scorso fine ottobre non ha solo raso al suolo 19 mila ettari di bosco, ma ha anche provocato numerose criticità sul reticolo idrografico provinciale con diffusi dissesti idrogeologici: frane, colate, rilasci di materiale, cedimenti alle strutture stradali, danni agli acquedotti ed alle linee energetiche ed alle reti di smaltimento delle acque.

A provocare i danni maggiori, vento a parte, sono stati i corsi d'acqua: sono circa 300 sul territorio provinciale i punti georeferenziati che il Servizio Bacini montani, in collaborazione con il Servizio Geologico e con i Comuni, ha inserito nel Catasto eventi e per i quali il Piano degli interventi 2019-2023 in materia di sistemazione idraulica e forestale" prevede specifici interventi in base ad un ordine di urgenza e priorità. Il Piano, approvato oggi dalla Giunta provinciale su proposta dell'assessore all'agricoltura, foreste, caccia e pesca, prevede interventi, nel corso della legislatura, per quasi 60 milioni di euro, dei quali 15,5 milioni di euro per gli interventi urgenti volti al ripristino della funzionalità degli alvei e delle opere di sistemazione idraulica e forestale. Nel Piano sono indicati, infine, anche gli interventi oggetto di cofinanziamento a valere sul Programma operativo del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) della Provincia autonoma di Trento (2 milioni di euro), tra i quali è ricompreso anche il consolidamento delle murature del fiume Brenta a Borgo Valsugana presso il parcheggio di Piazzetta Ceschi e il polo scolastico.

Per quanto riguarda i corsi d'acqua e le opere idraulico-forestali di competenza provinciale, le principali criticità si sono concentrate nelle zone di versante e su alcuni conoidi di fondovalle (in particolare nelle valli di Sole, Non, Fiemme, Fassa e in Valsugana), dove si sono verificati fenomeni sparsi di colata detritica. L'evento più significativo si è originato lungo il Rio Rotiano (Val di Sole), dove una colata detritica di grandi proporzioni ha invaso il conoide alluvionale sul quale sorge l'abitato di Dimaro, causando la perdita di una vita umana e ingenti danni a proprietà private ed a strutture e infrastrutture pubbliche.

In molti altri casi il materiale trasportato dai corsi d'acqua verso valle è stato intercettato dalle opere di presidio esistenti sul territorio attraverso l'attivazione di briglie filtranti e il riempimento di vasche  e piazze di deposito, contribuendo a ridurre l'apporto di materiale e conseguentemente i danni in fondovalle. Nelle zone di fondovalle, nonostante le abbondantissime piogge che hanno portato i livelli idrometrici a quelli dell'alluvione del 1966, non si sono evidenziate criticità rilevanti. Lungo le aste dei fiumi Adige, Sarca e Brenta si sono verificati alcuni fenomeni di esondazione localizzata che hanno interessato zone agricole storicamente alluvionali, ed erosioni delle sponde lungo le aste del fiume Brenta e dei torrenti Noce e Avisio.

In particolare, per il biennio 2019-2020 il Piano prevede una serie di interventi urgenti volti al ripristino della funzionalità degli alvei e delle opere di sistemazione idraulica e forestale di competenza provinciale per una spesa complessiva di Euro 15.500.000,00, in particolare con interventi nei bacini del Noce (Comuni di Dimaro e Bresimo), dell’Avisio (Valle di Fiemme), del Fersina, del Brenta e del Vanoi-Primiero.  

Tenuto conto delle risorse finanziarie disponibili con il nuovo bilancio di previsione 2019-2021, il Piano in materia di sistemazione idraulica e forestale prevede sia opere di sistemazione idraulico-forestale eseguite di norma in amministrazione diretta (46,796 milioni di euro), sia opere di sistemazione idraulico-forestale, eseguite di norma tramite imprese (9,883 milioni di euro), ivi compresi gli interventi per la difesa idraulica di Trento e Borgo Valsugana.

Nel Piano, inoltre, rientrano anche opere di antincendio boschivo (700.000 euro), interventi previsti dal Piano generale di bonifica (275.000 euro) e interventi cofinanziati dal Programma Operativo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) 2014-2020 (2 milioni di euro)per “Promuovere l’adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi”.

Tutti gli interventi di sistemazione idraulica e forestale di competenza del Servizio Bacini Montani, per la difesa dal rischio alluvionale e torrentizio, così come declinati nel Piano, sono coerenti con le misure strutturali già individuate nel Piano di Gestione del Rischio Alluvioni (PGRA) della Provincia autonoma di Trento.

SCHEDA BACINI MONTANI

Amministrare un territorio orograficamente "impegnativo" e complesso qual è quello trentino comporta una continua manutenzione degli alvei di torrenti, fiumi e laghi, dei versanti instabili e delle opere di sistemazione idraulica e forestale, pena il rischio di non riuscire a garantire al meglio la stabilità del territorio e la sicurezza della popolazione, ma anche la salvaguardia e la protezione dell'ambiente. Ad occuparsene ci pensa il Servizio Bacini Montani della Provincia autonoma di Trento.

Per i lavori in amministrazione diretta, i Bacini Montani si avvalgono di circa 170 operai e circa 400 sono le imprese, in gran parte localizzate nelle valli, per la fornitura di materiali, il nolo a caldo dei mezzi meccanici e per i servizi necessari all'esecuzione delle opere ed agli interventi, contribuendo in tal modo anche al sostegno dell’economia locale. Infatti, secondo l'Istituto di Statistica della Provincia (ISPAT) che nel 2016 ha condotto una analisi dell'impatto dell'attività svolta in amministrazione diretta dal Servizio Bacini montani negli anni 2013 e 2014 sull'economia provinciale, tale attività è in grado di generare un indotto di notevoli proporzioni sul sistema economico complessivo, pari a circa 17 milioni di produzione attivata, contribuendo ad un aumento del PIL di circa 8 milioni di euro e dando lavoro ad un centinaio di lavoratori oltre a quelli impiegati dalla struttura.

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